La Francigena
dei Pellegrini

 

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La Via Francigena

Occhio alle "bufale"

 

La Confraternita di S.Jacopo di Compostella

In queste pagine contiamo di segnalare, con molto dispiacere, le "bufale" che rischiano di travolgere la VF, come una mandria disorientata, cieca e "impazzita".

Esistono infatti due modi per riscoprire e tracciare una via di pellegrinaggio destinata ai pellegrini a piedi:

1) Farla a piedi, come pellegrino. Sentirla sulla schiena e sulle gambe giorno dopo giorno e cercare per gli altri le soluzioni più logiche, più belle, più corte, oltre che strettamente legate ad uno specifico ambito culturale, alla tradizione ed ai dati storici. A questo lavoro si deve aggiungere un'attività di sollecitazione costante degli amministratori locali perché siano messi in sicurezza, per i pellegrini e per gli abitanti dei luoghi, i pochi tratti che ci si trova a percorrere obbligatoriamente su strade trafficate; lavori di messa in sicurezza per i quali sono stati stanziati molti fondi dalla Comunità Europea e che potrebbero essere effettuati similmente a quanto già fatto sul cammino di Santiago. I pellegrini di lungo corso ricordano ancora i pericolosi chilometri sulla statale che si faceva un tempo per entrare e uscire da Burgos. Ora la differenza è nota.

2) Farla in auto o con mezzi veloci o con una cartina a tavolino e segnare dei tracciati. Aggiungere, a questa veloce definizione, buoni e forse un po' strumentali sentimenti tipo la ricerca assoluta della via più sicura, lontana dal traffico. Non importa se questo comporta l'aumento del percorso a piedi fino a percentuali in alcuni tratti del 50%. Tanto sarà il pellegrino che, alla fine del suo cammino, al posto dei 900 km della VF odierna si troverà a farne 1000/1100. Dare poi a questo lavoro un tono di ufficialità nella speranza che il pellegrino non si accorga di aver preso una cantonata, seguendo il percorso più lungo, non accorgendosi della "bufala".

Queste qui sotto sono segnalazioni circostanziate, "avvisi ai camminanti" che ci sentiamo di fare, da pellegrino a pellegrino riguardo ad alcuni punti sulla Via.

A ciascun pellegrino la decisione personale del cammino da compiere. La cosa più bella dell'essere pellegrino è la libertà di andare "per ager" e poter scegliere la propria strada.


Ultreya, semper !!!


Da Palestro a Robbio [18 vovembre 2008]
Da Mortara a Tromello [25 febbraio 2009]



 

Da Palestro a Robbio [18 novembre 2008]

Qui il cammino è stato recentemente segnalato con cartelli in metallo marrone. Ma già da tempo il percorso era stato segnalato dagli amici di Palestro con i pellegrinetti gialli già noti ai pellegrini.

Lo studio del percorso dei pellegrini era un'iniziava locale e volontaria che peraltro ha comportato un grosso lavoro materiale per il recupero di un vecchio ponte chiuso da anni per la crescita di un roveto imponente. Nessun tipo di intervento pubblico ha aiutato questi volontari.
Ma all'improvviso un giorno sono comparsi sul terreno cartelli "ufficiali" marroni che peraltro, a un certo punto, indicano un percorso differente che allunga il cammino già studiato e usato dai pellegrini.

Qui si descrivono i due percorsi:
Il percorso originario (tracciato in rosso sulla cartina) da Palestro (Via del Porto) a Robbio (San Valeriano) è di 5,7 km ;
Il percorso segnato dai cartelli marroni (tracciato in verde dove diverge dal primo percorso) è di 7,1 km. L'aumento in percentuale è del 25%.

Cartina predisposta da Elio Garone

1235 kb

Cartina di Monica

997 kb

La descrizione del percorso dei pellegrini è già presente dal 2007 nella pagine delle news percorso.

Per ulteriori informazioni si rimanda ai link su: http://www.confraternitadisanjacopo.it/Francigena/

guida/newspercorso.htm

guida/DescrVariantePalestroRobbio.pdf

viafrancigena/palestro.htm

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 Da Mortara a Tromello [25 febbraio 2009]

Un altro tratto di cammino è stato recentemente segnalato con cartelli in metallo marrone come quelli usati nel tratto Palestro Robbio.

Si segnalano due problemi.

1) per una supposta esigenza di maggiore sicurezza il percorso si allunga di 3,5 km aumentando di un'ora il cammino che da 3 ore diventa di 4

2) I cartelli a un certo punto spariscono nella campagna, arati o annegati in un canale. Il numero di bivi e svolte è considerevole in un articolato paesaggio di canali e sterrati agricoli.
Perdersi è estremamente facile.

Si osserva peraltro che il grado di sicurezza raggiunto non giustifica l'allungamento considerevole. Il percorso corto è altrettanto sicuro. I 270 metri su una larga strada asfaltata tra l'abbazia di S. Albino e l'ospedale di Mortara, ritenuti troppo pericolosi, possono essere evitati, se lo si ritiene opportuno, tornando appena indietro sulla pista ciclabile dalla quale si è arrivati venendo dal centro di Mortara e prendendo una strada di campo parallela al tratto di 270 metri e che porta all'incrocio dell'ospedale.
Si allunga di pochi metri.

A ciascuno quindi la sua scelta.

Liberi pellegrini su libera strada per libera scelta... e pellegrini per sempre.

Nella cartina allegata si descrivono i due percorsi.
Il percorso adottato da tempo dai pellegrini (tracciato in rosso sulla cartina) da Mortara a Tromello è di 12,9 km. Il percorso segnato dai cartelli marron (tracciato in verde) è di 16,4 km.

Cartina

2579 kb

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