Confraternita
di
San Jacopo di Compostella

Il nostro Diario

Pellegrinaggio 2005

 

La Confraternita

Montale - Orio Litta

clicca qui per ingrandireSabato 10 settembre

Anche questa colazione, come tutte le altre vede impegnata come artefice Giovanna che non è più neofita in niente anzi è ora il braccio destro del gruppo. Inutile dire che Innocente è con lei e rimane il secondo sguardo.

Giovanna e Innocente: Partecipare al pellegrinaggio ha significato poter camminare recitando il rosario insieme, condividere la bellezza della natura e la quotidianità, apprezzare l'accoglienza fatta dalle città al nostro arrivo. Durante il cammino il nostro pensiero è stato rivolto alle persone care.
Fra noi si nota un volto più riposato fresco Roberto e più sorridente: ad aggiungere nuova energia oggi è arrivato .
Si arriva a Piacenza e per un 'oretta siamo liberi di girare per la città, visitare il Duomo, approfittare del mercato e qualcuno si siede al tavolino di un caffè questa volta un po' come turisti (abbiamo sempre con noi i bordoni e quindi l'identità è sempre chiara).
Poi a
Sant'Ilario ci attendono l'assessore al turismo Giovanna Calciati assieme al dirigente Stefano Pronti e Pierluigi Filippi di 'Piacenza Turismo' con giornalisti e fotografi. E' una bellissima struttura restaurata, una antica chiesa che nel 1576 ebbe il compito di ospitare i pellegrini. A tutti viene offerto un kit più adatto a congressisti che a pellegrini perché ricco di tanti depliant che se non avessimo il pulmino al seguito non potremmo tenere. Benvenuto, discorsi, scambio di doni, inviti , progetti e dopo si riprende il cammino. Beppe ci lascia.
Beppe: Se S. Francesco si definiva il giullare di Dio, posso essere io considerato un giullare dei pellegrini ? E se S. Francesco al suo tempo è stato visto anche in modo sospetto, posso io guardando i miei amici pellegrini qualche volta avere la sensazione che non siamo proprio tutti a posto ( abbiamo fra noi uno che sembra cammini sull'acqua ). E con ciò desidero dire che a me viene bene parlare mentre non mi piace scrivere per cui il mio contributo l'ho dato camminando e conversando nello spirito di amicizia con tutti.
Strada facendo incontriamo una chiesa e intorno cartelli che invitano a riflettere e a fare della vita una scelta consapevole. Sono firmati don Giuseppe. I nostri felici e rumorosi apprezzamenti richiamano Don Giuseppe che viene sulla soglia a conoscerci. Parliamo un po', poi una preghiera e una benedizione e di nuovo in cammino.
Lorenzo: Ricordo con piacere l'incontro, con Don Giuseppe. Uno dei suoi cartelli recitava"Sorridete e salutate chiunque incontrate"; sembrava scritto per noi pellegrini.
E quando qualcuno salutandolo gli augurava "Buon lavoro"scherzando ci rispondeva" Non si augura mai buon lavoro, ma buon appetito e buon pranzo".

A Calendasco sosta per il panino. Il parroco ci apre il suo locale affinché possiamo fare uso dei bagni e ci offre del vino. Dietro la chiesa ci sono i resti di un bellissimo Castello: dentro c'è un uomo che sgrana del mais.
Arriviamo nei pressi del Po. La prima occhiata è un po' deludente: sembra cosparso di
schiuma grigia, dicono sia terreno mosso dalla recente pioggia.
Ci seguono i giornalisti,
Monica parla, spiega racconta e approfitta di tutti i momenti per ribadire la necessità di proteggere e far funzionare la VF come strada di pellegrini.
Si sale sulla
motonave Calpurnia aiutati con cura dai marinai mentre il capitano sembra che ci sorrida come uno ospitalero.
Attraversiamo il nostro grande fiume ed all'arrivo all'altra sponda incontriamo l'altro ospitalero: Giovanni semel in anno Sigerio. E' lui che ogni anno la prima domenica di settembre veste i panni del Vescovo Sigerico nella rievocazione storica del suo pellegrinaggio a Roma passa il Po indossando gli abiti dell'epoca.
E' in piedi vicino alla colonna del pellegrino e con un piccolo megafono ci da il benvenuto.Ci descrive il luogo con più particolari possibili ma la cosa che ci affascina ancor più della Corte S. Andrea, dell'osteria della colonna è l'amore che mette nel suo racconto e l'entusiasmo di riceverci. Ci rassicura che c'è ancora poca strada per arrivare alla palestra che ci alloggerà e durante tutto il tragitto ci avvolge con la sua partecipazione. Ci fornisce anche di materiale, dei depliants.
Il nostro gruppo è grande e per darci alloggio ci è stata sgomberata una palestra; mentre ci adattiamo formuliamo auspici affinché questi luoghi possano trovare ampi spazi per ospitare i pellegrini.
Siamo attesi per la cena con tanto di aperitivo, in una bella struttura dai rappresentanti della pro loco. Le volontarie del luogo si sono prodigate in modo veramente generoso e quando il sindaco ci raggiunge più tardi , con lo scambio dei saluti e dei doni noi , anzi
Mario per noi, offre una performance alla quale partecipano tutti, sindaco compreso.
C'è lì il libro delle firme e noi abbiamo lasciato la nostra.
Anche questa è stata una giornata ricca di emozioni ed esperienze. Scriviamo questo diario perché questo succedersi di momenti così speciali non vadano a confondersi nel ricordo, ma trovino un preciso spazio nella nostra memoria.