Confraternita
di
San Jacopo di Compostella

Il nostro Diario

Pellegrinaggio 2005

 

La Confraternita

Lucca - Camaiore

clicca qui per ingrandiremercoledi 31 agosto

Al primo risveglio comincia a prendere vita la realtà dello stare in gruppo.
C'è un po' di trambusto ed è necessario alzare la voce per comunicare , ma tutti vogliono conoscere tutti e dire la loro su qualcosa. Argomento prevalente è il cammino di Santiago.Intanto si allineano i borsoni vicino al pulmino.
Franco è un po' preoccupato perché sembrano una montagna, però poi riesce a razionalizzare lo spazio e sistemare tutto: il nostro preside si conferma subito all'altezza del suo soprannome.
Si preparano le credenziali con le intestazioni e il timbro di inizio.
Facendo colazione alla spicciolata nei vari bar che incontriamo ci dirigiamo verso il Duomo dove
Don Paolo celebra la Messa e il nostro rettore Prof. Paolo Caucci da inizio al pellegrinaggio. Consegna a Monica, che a maggior ragione in questo pellegrinaggio è il numero uno, lo stendardo con una bella immagine della Sacra Sindone, e consegna individualmente le credenziali con l' 'ultreya ' e la stretta di mano come il suo invito a vivere il cammino nello spirito della confraternita.
Beppe già riconosciuto come il giullare del gruppo riceve il compito di occuparsi delle credenziali nelle quali raccogliere i selli dei luoghi che passiamo nel nostro cammino.
Davanti al Duomo è una gradita sorpresa un numeroso gruppo di volontari della Associazione ' Pellegrini della via Francigena ' di Renzo Malanca di Altopascio che ci accompagnera per un bel tratto. Hanno tutti la maglietta celeste con scritta via francigena e simbolo del tau. Hanno scrupolosamente controllato per noi il sentiero il giorno prima.
Il cammino comincia .
Bruno l'alfiere in testa con lo stendardo.
Attraversando la città troviamo edicole, immagini di S. Giacomo e una di S. Leonardo protettore dei pellegrini e carcerati, segni di pellegrinaggio e usciamo da Lucca dalla porta di S. Donato che era la porta dei pellegrini: siamo sulla via dei pellegrini per eccellenza.
La giornata è bella e calda e ci sembra un buon auspicio trovare sul percorso delle fontane. Aldo ci porta i panini per il pranzo. Lungo la strada ci viene incontro Serena con un suo amico, avvisata da Giovanni B. e cammina con noi fino a Camaiore. Quando ci saluta promette di raggiungerci all'ultima tappa
Arriviamo alle 17 alla parrocchia che ci accoglie. Paolo e Lucia, per onorare un rito del precedente pellegrinaggio vanno a prendere un te, nonostante ci sia un bel po' di strada da fare di nuovo.
Con un po' di pazienza si riesce a trovare le docce e servizi, a fare il piccolo bucato e a sistemarci con i tappetini nello stanzone che subito risulta troppo affollato.
Bruno trova uno stanzino e si isola con altri russatori. Il chiostro è bello e spazioso e qualcuno decide che forse è meglio dormire fuori
Si prepara la cena e tutti vogliono collaborare in cucina,
Maria la mamma deve dare ascolto a troppi, ma intanto le direttive del sugo le ha prese Don Paolo. La prima nostra tavolata è apparecchiata; in fondo si notano due piatti e due bicchieri di metallo sono di Antonia e Rinaldo due innamorati della natura che non desiderano far uso della plastica.
La Pasta è molto buona, e anche le fettine di tacchino con contorno di pomodori.
Grazia nota già come la dispensiera ci ha portato del salume speciale.
Arrivano anche i biscottini fatti da Laura , ma lei ,prima o poi,avrà il modo per farsi conoscere più come la speziale .
Prima di darsi la buona notte c'è quasi una piccola gara di barzellette. Aldo è l'intrattenitore più impegnato.
Impegnato al cellulare è Franco A.

Franco A. divenuto nonno sul campo! Avevo detto a Monica che avrei camminato fino a quando non fosse nata la mia prima nipote. Però dentro di me pensavo: è più importante il cammino o la nascita di mia nipote ? Non sono cose paragonabili: però era maturata in me l'idea che fare il cammino per mia nipote sarebbe stato bello.
Il giorno della partenza da Lucca mia nuora è entrata in clinica per partorire. Allora è iniziata un po' d'agitazione ma poi mi sono tranquillizzato perché durante il parto gli uomini non sono indispensabili, figurasi poi i nonni, completamente inutili fino a quando i nipotini non cominciano a sorridere ed a chiamare "nonno". E così sono rimasto e quella sera con il caldo, le zanzare e la polvere non si riusciva proprio a dormire. Figurarsi io!!.
Avevo il telefonino sul " silenzioso" per non svegliare gli altri e lo tenevo in mano per essere pronto alla risposta. Finalmente verso le 23.40 , la vibrazione e mio figlio che mi diceva: tutto bene facendomi sentire il pianto della piccola Clara. E' stata un grande emozione forse malcelata agli altri che avevano sentito tutto. Arnaldo mi ha fatto una grande tenerezza perché aveva sentito tutto ed ha partecipato alla mia emozione con molto affetto. E così sono divenuto il nonno del pellegrinaggio ma non ho dimostrato quella saggezza e quella serietà che dovrebbero invece caratterizzare un nonno serio; per questo chiedo perdono ai miei confratelli per averli "scandalizzati" con le mie battute. Ma la colpa non è mia: sono fiorentino.