Confraternita
di
San Jacopo di Compostella

 

Vita della Confraternita
Cronaca del Grande Pellegrinaggio di Confraternita da
Perugia a Santiago:

tappe da Radicofani a San Gimignano
( 12-15 Gennaio )

Realizzano questa tappa:

Cesare Lucheschi
Luchesco Lucheschi
Italo Quadrio
Giuseppe Palugan
Jannine

              Entriamo nella  Francigena L’itinerario  in gran parte si sovrappone e si intreccia al tracciato attuale della Cassia ( Statale n.2) ed attraversa paesi di grande tradizione culturale ed artistica. Frequenti anche i segni che ha lasciato il pellegrinaggio. Quello compostellano lo troviamo a Cuna presso la chiesa di san Jacopo dove un piccolo affresco ricorda il miracolo del  “pellegrino la forca e il gallo” che sul Camino de Santiago è localizzato a Santo Domingo de la Calzada.

            Dopo aver salutato don Elia a Radicofani  seguiamo per una diecina di chilometri la strada asfaltata, ma  panoramica e senza traffico, che porta alla Cassia. Fino a Gallina alterniamo l’asfalto con tracciati paralleli e sterrati. Dopo la località la Scala  c’è una stradina fangosa con ponte sul fiume Orcia con direzione all’agriturismo “La Commenda”. Si evitano in tal modo le curve di Bagno Vignoni e si giunge direttamente a San Quirico D’Orcia.  Il parroco ci  “sconsiglia” di dormire in parrocchia e ripieghiamo su “ Villa al Cedro”.

            Da San Quirico seguiamo ancora la Cassia,  che un nuovo tracciato rende senza traffico, e giungiamo a Torrenieri, dotata di lussuoso rifugio per pellegrini realizzato con i fondi del Giubileo ed attualmente chiuso. Pellegrini spagnoli hanno informato la Confraternita che qui in ogni caso si paga come in una locanda.

            Tenendoci a destra della Cassia si giunge alla statale nei pressi del ponte sul torrente  Serbale. A Buon Convento ( a nostro rischio e pericolo) seguiamo per due  chilometri i binari del treno fin o all’incontro di una strada sterrata che  ci ha portato a Ponte D’Arbia. Dormiamo a Lucignano.

A Monteroni d’Arbia, usciamo dalla Cassia che comincia ad essere molto frequentata per la vicinanza di Siena, e seguiamo una strada parallela fino  a Isola d’Arbia, passando per la Grancia di Cuna con la chiesa di San Jacopo e l’affresco compostellano.

            Il traffico sempre più intenso ci  condiziona fino a Siena. Passiamo per i campi, dove è possibile.

Entriamo a Porta Romana, passiamo vicino alla Contrada del Nicchio con la sua storia e i suoi simboli ( nicchio = conchiglia)  legati al culto di san Giacomo , e alla presenza di spagnoli in quel quartiere.  Ci fermiamo a lungo in Piazza del Campo davanti al Duomo. Ritroviamo tracce del pellegrinaggio in strade, come “via dei pellegrini”,e puntiamo direttamente a  Colle Val d’Elsa.

Passiamo per luoghi come Monteriggioni e Badia a Isola, profondamente legati alla storia della Francigena e giungiamo, a Colle Val d’Elsa, quasi sempre per asfalto, dove il parroco ci accoglie cordialmente e si meraviglia della nostra presenza perché dice che i pellegrini sono molto rari (solo sedici hanno chiesto alloggio durante il Giubileo…).

L’ultima tappa ci porta a  in due ore e mezzo a San Gimignano , dove al convento di Sant’Agostino ci ha accolto padre Bryan che ha preso in consegna lo stendardo , il bordone ed il diario.

In conclusione,  si è tratto di un percorso molto condizionato dalla Cassia che coincide in molti tratti con la Francigena e dalle frequenti piogge di questi giorni che, nonostante non ci abbiano interessato  direttamente, hanno riempito di fango i percorsi alternativi.

Non abbiamo riscontrato una struttura ospitaliera e riteniamo che si debba lavorare ancora per la definizione dell’itinerario in questo tratto.

 

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