Confraternita
di
San Jacopo di Compostella

 

Vita della Confraternita
Cronaca del Grande Pellegrinaggio di Confraternita da
Perugia a Santiago:

tappe da Lourdes a Jaca

19/05/04            Verona ---------- Lourdes

Si parte da Verona alle ore 5,00. ( Roberto Zanini, Roberta e Piero Tornieri ).

Il viaggio in macchina è la parte più “ faticosa “ del pellegrinaggio, ma tutto scorre ottimamente e l’arrivo a Lourdes è la ricompensa migliore. Siamo ospitati alla “Cité Saint Pierre “, Caritas francese, luogo molto suggestivo, dove la natura, il silenzio, il sorriso e la cura dell’ambiente sono protagonisti. Partecipiamo alle 21,00 alla Cerimonia Mariana, arricchita da letture e canti in ogni lingua ( cinese, giapponese e indiano compresi).


20/05/04        Lourdes -------- Lestelle-Bétharram

Al mattino lasciamo presto questo magnifico luogo per entrare nel clima di religiosità e preghiera accanto alla Grotta. Andiamo alla celebrazione della Messa e da lì, dopo aver recitato l’antica preghiera del pellegrino, iniziamo il nostro cammino. Il significativo gonfalone della Confraternita, che attira l’attenzione degli italiani presenti, accompagnerà i nostri passi. La strada si snoda tra prati e boschi di media collina nel massimo dei loro “verdi “. Attraversando Peyrouse e St. Pé de Bigorre, paesi che nello stile delle loro costruzioni originali o restaurate dimostrano origini lontane. Il Gave ci affianca costantemente, con il suo corso impetuoso molto ricco d’acqua. Passate le grotte di Bétharram, ci si presenta il complesso del Santuario di N.D. de Bétharram. La sua storia risale al XIII° secolo e attualmente è gestito dai Padri della Madonna di Bétharram ( ordine la cui casa madre è a Milano ). All’interno individuiamo una bella tela raffigurante il ns. San Giacomo, già segnalata da Davide Gandini nel suo “ Portico “. L’ accoglienza  è molto confortevole e ci consente una notte rigeneratrice.

Roberta,  Piero, Roberto


21/05/04      Lestelle-Bétharram --------- Iseste

Anche se il Santuario è ancora chiuso, ci viene suggerito un passaggio interno per accederci. Rivediamo la tela di San Giacomo, ma colpita direttamente dai raggi del sole. Recitiamo una preghiera e ci sentiamo più sicuri e protetti. L’inaspettato intervento della provvidenza ci fa trovare allestita una “ lussuosa “ prima colazione. Ripartiamo nel pieno del nostro vigore sia dello spirito che del corpo. Procediamo tranquilli, con un buon passo anche se si preannuncia una giornata molto calda. I paesi che attraversiamo manifestano le loro antiche origini ( portali, stemmi, iscrizioni ecc. ). E , prima di Bruges, scopriamo sull’arco di un portale d’ingresso di un’abitazione ristrutturata, una bella e grande “ coquille “ di pietra scura. Naturalmente la cosa ci emoziona.  La proprietaria dice di non conoscere tutti i particolari, ma sa di certo che questo simbolo è relativo al passaggio di pellegrini per St. Jacques de Compostelle. Notiamo la struttura molto importante della gotica Cattedrale di Bruges, che, essendo purtroppo in restauro, non può essere visitata. Arriviamo nel pomeriggio  a Louvie-Juzon dove , a darci il benvenuto, troviamo un forte temporale con relativo acquazzone. Dopo 1 km., raggiungiamo Iseste, la chiesa è chiusa.  Apre solo nelle festività.  Peccato!!

Roberta,  Piero,  Roberto


22/05/04       S. Rita degli “ Impossibili “

Iseste -------- Sarrance

I coniugi Aznar ci lasciano proprio un buon ricordo! Coronano il tutto , imbandendo per la prima colazione, un tavolo fornitissimo e di gran classe. Ci aspetta fuori la pioggia, bisogna quindi attrezzarsi molto bene. La strada che percorriamo si snoda tutta in un piacevole saliscendi tra fitti boschi ma la pioggia è sempre incessante. Possiamo recitare insieme un bel “Rosario “. Ad Assap-Arros al bar “chez Lulu”, convinciamo la titolare a prepararci tre solide 1/2 Baguettes, anche se fuori orario( sono le 14,30). Appena ripartiti ci coglie un temporale con grandine, che ci inzuppa letteralmente e ci costringe a fermarsi in un provvidenziale capannone, in attesa che diminuisca il diluvio. L’intenzione era di arrivare a Bedous, ma dobbiamo riparare nella chiesa di Notre Dame de Sarrance. E qui entra in funzione la Provvidenza. Il parroco , Don Joseph, gestisce un rifugio nell’ambito del Santuario e ci offre la sua ospitalità( il rifugio consta di 6 posti letto , doccia calda e possibilità di usare la cucina). Però ,purtroppo, noi non abbiamo “NIENTE “ da mangiare e non ci sono negozi, al di fuori di una macelleria. Solita Provvidenza: incontriamo una signora del paese che, impietosita, si offre di accompagnarci “ con la sua nuova macchina senza benzina o quasi “ in un vicino paese per provviste. Dal “ previsto” digiuno, si passa ad un sostanzioso pasto. Dopo cena ,il parroco, rientrato dall’aver celebrato in un paese a 10km. di distanza, ci fa da guida nella sua chiesa del ‘600 e nell’annesso “cloistre” . Ci fa, tra l’altro, notare le coquille dell’organo Notevole la statua della Madonna Miracolosa del  ‘500, molto essenziale e stilizzata. Nel corso della nostra conversazione scopriamo che Don Joseph è dello stesso Ordine dei Padri di Betharram e là è rimasto quasi 10 anni.

Roberta, Piero, Roberto


23/05/04                   Sarrance -------- Somport

Riusciamo ad organizzare anche una buona prima colazione nell’ampia cucina del rifugio : ci torna molto utile la piccola riserva di “ bustine di Nescafé , tisane e the “ nascosta in un angolino dello zaino. Non c’è la Messa. Padre Joseph si occupa anche di altre parrocchie nel raggio di 20 km. Questa mattina sarà ad Accous. A Cette-Eygun ci riposiamo sulla scaletta di pietra che porta alla chiesa romanica con annesso cimitero. Alle 12,30 siamo a Borec. Bellissimo antico paese! Lo si nota subito dalle abitazioni e dalla chiesetta di Santiago ( nell’attiguo locale, un tempo rifugio, è allestita una mostra con stampe, disegni e oggetti riguardanti il Cammino di Santiago ). Sarebbe bello restare qui ! Si decide invece un po’ coraggiosamente , di tentare di arrivare a Somport. Ardua impresa! Ma perfettamente riuscita ! E’ un’emozione troppo forte veder realizzato un sogno: essere al Passo usato dai primi pellegrini dall’Europa a Santiago. L’hospital è proprio come un rifugio di alta montagna. Fuori una fitta nebbia, dentro un caldo clima di protezione e sicurezza. E’ molto accogliente e confortevole. Possiamo permetterci una tazza di bevanda calda, scambiando tra noi le impressioni della giornata e chiedendo informazioni al giovane e gentile gestore.

Roberta, Piero, Roberto


24/05/04                Somport --------- Jaca

Si lascia la Francia e si entra in Spagna. Un saluto al vecchio cippo. La giornata si annuncia molto impegnativa. Iniziamo il nostro ultimo giorno di cammino, girando ogni tanto lo sguardo indietro verso il Passo. Lasciato il Gave d’Aspe, troviamo adesso il rio Argon spumeggiante e veloce. Candanchu (ammasso di palazzoni turistici) si giunge a Canfranc Estacion :la Stazione (internazionale una volta, ora in disuso) è veramente imponente. Una costruzione in un Liberty notevole! Ci assistono ai lati prati e boschi nel pieno del loro riposante verde, nelle più svariate gradazioni. A Canfranc , due provvidenziali panchine si offrono per un obbligatorio “ ristoro”. In  prossimità del Castello de Jaca sostiamo nel piccolo centro storico , perfettamente restaurato, con la graziosa chiesetta romanica completa di solido campanile al quale si accede attraverso una ripida scala. Il tutto in pietra locale dai toni scuri del grigio-marrone-verde. Inaspettato quanto stupendo! E finalmente arriva Jaca. Dopo un viale alberato , incontriamo la Cattedrale, per fortuna aperta. Ci dirigiamo dopo verso il rifugio. E’ inserito in un’antica costruzione (addirittura il vecchio hospital), mala sobria ristrutturazione è funzionalissima. Si notano subito la cura ,la pulizia e l’ordine. E’ veramente confortevole !  Per noi è uno dei migliori del cammino. L’hospitalera ufficiale è spagnola, Mercedes, ma l’aiutante aggiunto è un giovane volontario tedesco ( che “naturalmente” conosce altre tre lingue) Thomas, che porta scritto nel suo sorriso l’amore che sente per questo luogo e per il servizio che svolge. Ci coinvolge affettuosamente con gli altri pellegrini alla partecipazione alla S. Messa, alle ore 20,00, nella chiesa di Santiago ( in cui ogni nazionalità presente , viene rappresentata nella preghiera dei fedeli dal relativo pellegrino), nella Benedizione finale del Pellegrino (impartita dal Parroco, in cui i pellegrini stretti intorno all’altare, nome per nome, vengono presentati alla Comunità Locale) e nella cena nell’hospital. Questa è preparata con il contributo di tutti i Pellegrini e animata da un fitto scambio di notizie, aneddoti, impressioni, ricordi e speranze inerenti naturalmente al Cammino. Salutiamo tutti coloro che hanno condiviso questa serata ma, in particolare ringraziamo Thomas, che con semplicità e naturalezza ne è stato l’anima.

Lasciamo in consegna al rifugio il Bordone e lo Stendardo, con l’accordo di conservarli per Don Paolo e gli altri confratelli che proseguiranno nei prossimi giorni il cammino

Un forte  ULTREYA e  SUSEYA !!

P.S. : Il diario sarà portato a Perugia, per l’incontro annuale della Confraternita, quale testimonianza del Pellegrinaggio finora effettuato.

Roberta Tornieri          Piero Tornieri

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