Confraternita di
San Jacopo di Compostella

Pellegrinaggio di Confraternita 2005
dal Volto Santo alla Sacra Sindone
Lucca - Torino
Rassegna Stampa 3

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dom 18/09/2005 LA STAMPA Estratto da pagina VC47

Chiesa eusebiana di don Cesare Massa
Verrebbe da dire...

VERREBBE da dire: Un «grande» settembre. Poiché questo aggettivo sembra troppo abusato, è meglio dire: Un «ricco» settembre. Per rendersene conto basta fare un giro attorno alla città e ammirare i risi che stanno prendendo il colore dell’oro: una ricchezza per gli occhi dei poeti e degli artisti e anche doverosamente per i risicoltori. Dentro la città, il settembre è ricco di iniziative gastronomiche: simpatiche d’allegria, utili di compagnia, un po
grasse nelle vivande che propongono: la panissa, l’agnolotto, le rane e altro. Anche la Chiesa Vercellese sta vivendo il suo «Settembre pastorale» fatto di seminagioni, di iniziative, di incontri.
Se tutto questo resta sullo «sfondo» naturale e tradizionale, non mancano, in primo piano, avvenimenti di altra ricchezza e di vera novità. Per cominciare, la visita a Vercelli mercoledì 14, nella festa dell’Esaltazione della Croce, da parte di tutti i partecipanti nel Monastero ecumenico di Bose ai due convegni li organizzati con il Patriarcato di Costantinopoli e con quello di Mosca. Guidati
dai due Vescovi, un centinaio di personalità delle Chiese Ortodosse hanno pregato in Duomo, davanti al Crocefisso dell’Anno Mille, hanno visitato la basilica di Sant’Andrea e il Museo del Duomo, guidati dal Vicario Generale mons. Versaldi.
Quasi in concomitanza sono giunti i pellegrini della Confraternita "Jacopo di Comppostela" di Perugia di passaggio verso la Santa Sindone di Torino. E, dopo di loro, studiosi e affezionati, alla «Via Francigena», per incontri, confronti, impegni in ordine ad una «riscoperta» geniale di quella grande cultura che è stata quella
medioevale. Corollario di tutto, alcune iniziative più laiche e anche più rapportate al presente. La prima va sotto il nome di «Crossinbook»
(libri che si incrociano); la seconda si intitola «Festival della poesia civile»; la terza si ispira a Prévert. Dunque, un «Settembre ricco». Ma anche un «Settembre aperto»: questi uomini austeri per le barbe, per le tonache, per i canti solenni, rompono un po’ il nostro orizzonte identitario: ci arricchiscono con le loro antiche e splendide preghiere, per l’insistenza di una teologia che vede ovunque la «gloria» di Cristo e l’azione multiforme dello Spirito Santo.
E i pellegrini? Cosa ci dicono con il loro passo, con la loro fatica, con il loro dinamismo se non la condizione continua di «esodo», l’apertura anche rischiosa verso le novità della storia umana, e la memoria che qui «non abbiamo una città permanente» e che sempre siamo in ricerca della «Città futura»?

mer 21/09/2005 da LA STAMPA Estratto da pagina VC5l

I pellegrini hanno visitato la città alla scoperta dei tesori dell’arte
Un successo per
«Vercelli e la via Francigena»

Fitta serie di appuntamenti per celebrare la storia medievale


Molti gli appuntamenti dedicati a «Vercelli e alla via Francigena» Tra questi la messa in lingua latina con i Cavalieri del Santo Sepolcro e il pittoresco torneo di spade (in alto) Qui a fianco i pellegrini di San Jacopo di Compostella di Perugia; accolti dal sindaco Corsaro
[GREPPI]

UN successo per «Vercelli e la via Francigena», una fitta serie di appuntamenti ideati dall’assessore alla Cultura Pier Giorgio Fossale. E così il capoluogo e le massime autorità cittadine e provinciali hanno accolto con affetto i pellegrini arrivati a scoprire i tesori dell’arte e della tradizione della città del riso. I primi ad arrivare sono stati i pellegrini della Confraternita di San Jacopo di Compostella di Perugia: partiti dal Volto Santo di Lucca erano diretti
alla Sindone. La loro presenza davanti alla basilica di Sant’Andrea ha dato il via ufficiale ad interessanti manifestazioni. Vediamone alcune. Al Salone Dugentesco si è tenuto un «pomeriggio di alta divulgazione dedicato alla scoperta e alla valorizzazione della via Francigena e degli itinerari di pellegrinaggio medievali». Ha presieduto la sessione il preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Giacomo Ferrari e ha aperto gli interventi l’onorevole Massimo Tedeschi, presidente dell’Associazione Comuni Italiani sulla via Francigena.
I documenti legati al convegno verranno pubblicati anche via Internet sul sito «www.associazioneviafrancigena.com». Ed una sintesi delle relazioni sarà pubblicata pure sulla rivista nazionale «Via Francigena», insieme ad un racconto delle manifestazioni promosse a Vercelli. Ha avuto un bel successo anche l’evento organizzato nella chiesa di San Cristoforo per la rassegna de «L’arco incantato»: un concerto dedicato al grande Viotti.
Al Piccolo Studio di Sant’Andrea, invece, si è tenuta una riunione dell’Ufficio di presidenza dell’Associazione dei Comuni italiani sulla via Francigena, ufficio di cui Vercelli è entrata di recente a far parte, grazie alla preziosa opera di Maria Rita Balossino.
A cura di Ar.Tur.O., con ritrovo alla basilica di Sant’Andrea, si sono svolti gli «itinerari guidati francigeni nella Vercelli medievale», con illustrazione dei principali siti della città. Nella cornice del teatro Civico si è tenuta poi la suggestiva serata dedicata alla poesia di Jacques Prévert.

 

Messa in lingua latina con i Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i movimenti, i gruppi cattolici e le Confraternite di Vercelli. Per ammirare il Crocifisso dell’anno Mille conservato in Duomo sono arrivate pure l’Università della Terza Età di Genova (con il cardinale Tarcisio Bertone) e la Comunità monastica di Bose. Durante il weekend esposizione dei codici medievali e festa in piazza Cavour. Tra le tante iniziative che hanno fatto bella l’»agorà» per la conclusione della settimana dedicata alla Via Francigena anche un pittoresco torneo di spade, organizzato dalla Stanza dei sogni, un’associazione di giovani che promuove giochi di ruolo e, appunto, «live fantasy» medioevali.

mar 18/10/2005 da IL GIORNALE DELL'INGEGNERE Estratto da pagina: 4

ORENO Ha percorso duemilacinquecento chilometri a piedi come atto di fede
In viaggio verso Santiago

 

 

 

• Il pellegrino cinquantottenne Mauro Sala, residente in via Asiago 20 a Oreno. Il SUO Ultimo viaggio di fede lo ha portato a percorrere a piedi In solitaria i duemila e cinquecento chilometri che separano
Parigi da Santiago dl Compostella

 

 

 

 

 

 

(pze) Un cammino di duemila e cinquecento chilometri per ritrovare se stesso. E’ questa l’ultima prova di fede portata a termine da Mauro Sala, cinquantottenne residente in via Asiago 20 a Oreno. Il pellegrino, membro della confraternita di San Jacopo di Compostella di Perugia, dal 1998 percorre le più antiche vie di pellegrinaggio europee. L’ultima impresa l’ha visto coprire i duemila e cinquecento chilometri che separano Parigi da Santiago de Compostella, la meta dei pellegrini dediti al culto di San Giacomo. Per raggiungere la città spagnola, Sala ha dovuto seguire le vie di San Martino e di Tours, due dei cammini più antichi ed impervi.
Partito il 25 maggio, il devoto è rimasto in viaggio fino al 27 luglio.
«Nei tempi andati -ha raccontato Sala - i pellegrini si riunivano a Parigi per intraprendere i loro percorsi. Il «Camino Turonensis» è uno dei cammini più duri e meno frequentati. Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la meraviglia di coloro che mi incontravano, stupefatti dal fatto di trovare un pellegrino italiano spintosi così a nord. Un percorso del genere è piuttosto impegnativo, ma è il mio modo di manifestare la fede in maniera diretta. Cammini da solo per centinaia o migliaia di chilometri, e sei obbligato a fare il punto della tua vita, spesso scopri qualcosa che ti spaventa. Capita anche di incontrare tante persone gentili e disponibili, aperte al dialogo e pronte a farti capire che il mondo non è fatto solo delle brutture presentate ai telegiornali, ma è ricco individui che meritano rispetto e attenzioni».
Le fatiche di Mauro Sala non si sono concluse con il percorrimento del lungo "Camino", ma sono continuate nel corso di settembre con il viaggio che l’ha portato da Lucca a Torino, per promuovere, insieme ad altri trentaquattro pellegrini, uno dei percorsi italiani più belli e caratteristici.
In merito, la confraternita ha pubblicato un libro dal titolo «Guida alla via Francigena», di Monica d’Atti e Franco Cinti, e pubblicato nel mese di marzo dalla casa editrice «Terre di mezzo» di Milano.