Confraternita
di
San Jacopo di Compostella

Il nostro Diario

Pellegrinaggio 2007

 

La Confraternita

Cerignola - Canosa (Km 17,9)

24 settembre - lunedì

Dopo la splendida festa di ieri, organizzata da questa generosa comunità, ci viene offerta anche un'abbondante e gustosa colazione con ottime marmellate fatte in casa , ci scambiamo abbracci salutandoci, il calore nell'accoglienza di queste meravigliose persone è unico e lo porterò nel mio cuore per sempre.
Dopo le foto di gruppo, assieme a don Claudio e le signore che ci hanno servito la colazione, sotto il cartellone con la scritta "ULTREYA" preparato per noi, ci disponiamo in cerchio, Monica legge la preghiera data da Liliana e don Claudio aggiunge il suo augurio e la benedizione e nel salutarci, la signora Filomena con gli occhi lucidi di commozione, chiede se possiamo pregare per lei. Ultimi saluti e ci mettiamo in cammino.
Questa gente straordinaria ci ringrazia per il nostro passaggio e per la nostra testimonianza, sono stupefacenti! Dopo tutto quello che hanno fatto per noi, ancora ci ringraziano.
Siamo alle soglie di questa città, prendiamo una strada tra ulivi e vigneti e la cosa che ci colpisce in negativo, purtroppo sono i mucchi di immondizie ai lati della strada per diverse centinaia di metri, peccato che ci sia un contrasto così forte tra la generosità, l'accoglienza, il calore e la sporcizia e trascuratezza dell'ambiente.
Sono già le 8:20 quando partiamo ed è un lusso che oggi ci possiamo permettere perché la tappa è molto breve, camminiamo contenti e sereni, mi sento in pace con il mondo e pieno di gratitudine a Dio per tutto ciò che di bello ci ha donato di vivere durante questo pellegrinaggio, ogni giorno una sorpresa diversa, dal paesaggio alle persone che incontriamo e ci accolgono con gioia. Camminiamo sulla strada tranquilla incontrando gli uomini che vendemmiano e ci salutano. Distese immense di viti ed ulivi. Monica chiede informazioni sul percorso, i pareri delle persone interpellate sono discordi, però arriva un podista che gentilmente ci fa strada, lo seguiamo in mezzo ai campi polverosi fino alla strada asfaltata; Monica incomincia il Rosario ed Elena legge i Misteri.
Verso le 10:30 ci fermiamo a mangiare un po' di frutta, riprendiamo il cammino lasciandoci alle spalle una bellissima campagna curata, verde e rigogliosa, usciamo sulla statale per Bari, trafficata da camion e furgoni, all'angolo della strada c'è una ragazzina extracomunitaria che aspetta qualche cliente, provo pena e tristezza per lei.
In breve arriviamo ad una rotatoria dalla quale si vede il ponte romano di cui parlava Monica ieri, sotto scorre il fiume Ofanto, proseguiamo sulla stradina di sassi che costeggia il fiume, parallela alla statale, troviamo una struttura nuova abbandonata, come ne abbiamo viste altre. Arriviamo alla periferia di Canosa, passando vicino alle Cantine industriali, entriamo in un vivaio ad ammirare un bel arco antico in pietre rosse con sotto tanti attrezzi per i campi a mo di museo e ci portiamo verso la parte alta di Canosa tra la curiosità e la perplessità della gente del posto, qualche persona ci chiede come sempre: " chi siamo, dove andiamo", sono increduli quando rispondiamo che proveniamo da Roma a piedi. Dei giovani ci hanno chiesto come mai non ci sono giovani tra noi, alla risposta:" Perché o studiano o lavorano", replica: "forse da voi al nord sono tutti a lavorà, ma qui no perché nun ce stà lavoro".
Effettivamente ci sono molti giovani per le strade e quella che percorriamo in salita ricorda certe cittadine della Spagna. Attraversiamo il centro città in mezzo al traffico disordinato, vedo ciclomotori con due o tre passeggeri quasi tutti senza casco, gli abitanti sembrano storditi al nostro passare, non capiscono cosa ci fa questa banda di disperati con lo zaino in spalla.
Qualcuno esce dai negozi per vedere chi sono gli scout e mi dice: " siete un po' attempati!", gli rispondo che ha ragione e ridendo lo saluto, passando davanti alle scuole superiori, riusciamo a stupire anche i ragazzi che ci guardano come fossimo matti, anche loro, incuriositi, chiedono informazioni e finalmente arriviamo alla Parrocchia del Cristo Imperatore, dove ci accolgono nei locali. Sistemiamo le brandine, ci aspetta una doccia per scaricare la polvere dai nostri corpi, ma soprattutto dai piedi.
Grazie di cuore a tutti i pellegrini del gruppo per il clima e la simpatia, ad Aldo e Luciano per il loro impegno. Grazie a Monica per offrirci l'opportunità di vivere questi bei giorni e soprattutto per la sua grande organizzazione.

Elvia e Alberto

P.S. La Messa stasera è concelebrata dal parroco e da don Paolo che è ritornato tra noi con Rodolfo, anche questo è motivo di gioia. Cena nei locali sottostanti in buona armonia