Confraternita di
San Jacopo di Compostella

Fondazione del Capitolo sardo
della Confraternita

Da diversi anni alcuni pellegrini sardi insistevano sulla necessità di fondare un Capitolo regionale che raccogliesse i pellegrini dell'isola che condividevano spirito e finalità della Confraternita e alla stesso tempo divenisse punto di riferimento per la promozione del pellegrinaggio in Sardegna. Tra questi Maddalena Filindeu che si era laureata a Perugia e faceva parte della Confraternita fin dal 1987, il confratello Carlo Giacomelli, pellegrino e ospitalero e il confratello pellegrino Antonio Porcheddu, Ma non solo loro. Negli ultimi anni erano state distribuite centinaia di credenziali a pellegrini sardi che ne facevano richiesta direttamente a Perugia e che avevano spesso espresso l'intenzione di trovare una forma di aggregazione.
In questo 2014 i tempi sono apparsi finalmente maturi e si è giunti alla decisione di fondare il Capitolo sardo della confraternita di San Jacopo di Compostella.

A tale scopo, seguendo una metodologia praticata già in altre occasioni, è stato promosso a Nuoro un incontro articolato in due tempi: innanzitutto una giornata di studio dal significativo titolo di ispirazione evangelica "Non solo i piedi, ma anche le mani e il capo" (Gv 13-9) che ha riunito da tutta la Sardegna molte persone che hanno ascoltato con attenzione gli approfondimenti del professor Paolo Caucci von Saucken sulla ripresa della tradizione compostellana nella nostra epoca e dello storico Roberto Porrà sullo sviluppo del culto di San Giacomo in Sardegna, valutandolo anche nell'ipotesi di un collegamento devozionale al culto del Santo al Sepolcro e al viatico della Buona Morte, per cui l'Apostolo sarebbe il protettore anche dell'ultimo cammino e guida non solo dei pellegrini in terra, ma anche delle loro anime nel viaggio post mortem. Successivamente sono intervenuti lo storico dell'arte Roberto Concas che ha presentato la devozione a "Santu Iacu" nei segni della sua espressione più popolare, come i monumenti, le chiese campestri e gli itinerari di fede e don Gianfranco Nieddu, parroco di Gavoi, pellegrino compostellano, che ha riportato ciò che emerge dalle Scritture sulla figura di San Giacomo.

Al Convegno hanno preso la parola autorità civili e religiose, tra cui i sindaci di Nuoro e di Soleminis e il vescovo della Diocesi di Nuoro mons. Mosè Marcia.

Dopo le riflessioni di carattere storico, culturale e antropologico, il secondo giorno è stato dedicato alla Confraternita. Di nuovo con la partecipazione del Vescovo di Nuoro che nel suo intervento ha messo a fuoco il senso e il perché dell'uomo che si mette in cammino ad Deum.

Dal dibattito, a cui hanno partecipato numerosi pellegrini presenti, sono risultate molte proposte tra cui la partecipazione e promozione di pellegrinaggi lungo le antiche vie devozionali sarde, mostre fotografiche, l'allestimento di un centro di documentazione sul culto di San Giacomo in Sardegna, ritiri spirituali, la distribuzione diretta delle credenziali, ecc.
Al termine dell'incontro il Rettore della Confraternita ha formalmente istituito, con una breve ed emozionante cerimonia, il Capitolo sardo, nominandone Priore il confratello Antonio Porcheddu, segretaria Maddalena Filindeu e indicando Carlo Giacomelli per la sua esperienza e autorevolezza come figura di riferimento complessivo.

Atto conclusivo la Santa Messa nella Cattedrale di Santa Maria della Neve, celebrata dal Capitolo della Cattedrale, con un'omelia del canonico don Porcu incentrata sulla trasfigurazione del monte Tabor e sulla partecipazione di San Giacomo ai momenti più importanti della vita pubblica di Gesù.

Per informazioni e contatti, oltre al sito della Confraternita www.confraternitadisanjacopo.it,
rivolgersi direttamente a confraternitasanjacoposardegna@gmail.com
e a
Antonio Porcheddu (342 1543300),
Maddalena Filindeu (320 0259418),
Carlo Giacomelli (338 8717852).