Confraternita di
San Jacopo di Compostella

Spedale della Provvidenza
di S.Giacomo e S.Benedetto Labre

18-19 dicembre 2009 - 1° Anniversario
Cronaca di un incontro a Roma:
"Sulle tracce dell'improponibile"

Diciamoci la verità: San Benedetto Labre è difficile da proporre come modello per tutti.

Va bene: pregava molto e questo si può suggerire, già un po' meno potrebbe essere proponibile il fatto che mendicasse invece di lavorare, ma della povertà parlare si può.
E quanto al lasciarsi prendere in giro, non curarsi dell'aspetto esteriore e continuare ad andare in pellegrinaggio a piedi da un luogo all'altro... questo è tollerabile? Cosa c'è di proponibile?
Almeno avesse fondato un ordine o scritto qualche libro per spiegare bene cosa voleva fare.
Non c'era niente di atletico in questo pellegrino, niente di eclatante durante la sua vita da povero ("povero ma non infelice" come egli stesso ebbe a sottolineare una volta a chi gli dava l'elemosina), finita poco gloriosamente sul letto di una famiglia che lo ospitò dopo che si sentì male sui gradini di una chiesa (sarebbe stato più commovente, proponibile, morire - che so - sull'altare o durante una celebrazione tra canti e preghiere).
Eppure, più che un santo difficile da proporre, ai pellegrini che hanno seguito le sue tracce per il luoghi a lui cari a Roma è proprio sembrato un fratello, di quelli bravi che ti mostrano la strada senza supponenza e rimproveri.

Un fratello per forza: cosa c'è di proponibile e sensato nel cercare di raggiungere a piedi una meta che si potrebbe raggiungere prima e più facilmente con altri mezzi? O casa c'è di riproponibile nel tornare magari più volte a Santiago oppure a Roma, quando ci sono tante altre belle città da visitare?

A dire il vero anche la catechesi su Ruth (figura poco proposta di solito, anche se proprio il libro di Ruth veniva letto dai monaci in Avvento) fattaci da don Paolo Asolan, ha fornito più di uno spunto su temi difficili da proporre.
Anzi, a dire il vero e per stare in tema, addirittura anche uno dei posti in cui si è svolta era difficile da proporre (i fori imperiali, in inverno, con i turisti che passavano di lì). Abbiamo sentito parlare di buon senso a servizio della fede a cui non sempre tutto è subito chiaro e, nostro malgrado, ci è venuto in mente che non si può contare sui saldi per quanto concerne il Redentore.

Alla sera, dopo questa dose massiccia di spunti difficili da proporre e assolutamente buoni e veri, la cena allo Spedale è sembrata più tranquilla, normale, gioiosa, facile e preziosa da condividere e da spiegare a tutti, così come il concerto con la gironda che ci ha proposto Valter da Torino.
Anche qui, a ben pensarci, ci risiamo: ma si può proporre uno strumento così strano, da parte poi di uno che se lo è portato fino a Santiago e, lungo la strada, ha suonato con e per i pellegrini? Eppure che dolcezza ha questo strumento difficile da proporre (quanti suonatori di gironda conoscete?) e con quanta facilità ha coinvolto quanti lo ascoltavano. Misteri del difficile da proporre.


Domenica la S. Messa per ricordare madre Elena Bettini, fondatrice dell'ordine della Figlie della Divina Provvidenza e l'anniversario dell'apertura dello Spedale presso il loro convento. Il Cardinal Dario Castrillo Hoyos presto ha iniziato a parlarci senza seguire il testo scritto e, tra le alte cose, ci ha ricordato che i pellegrini portano qualcosa camminando, portano una testimonianza oltre che una speranza (e noi tutti presi dall'idea di San Benedetto mendicante capiamo così che in realtà ha distribuito molto più di quanto ha ricevuto) e ci viene il dubbio di avere una responsabilità oltre che un dono.

In sintesi 2 giornate all'insegna del difficile da proporre, del bene, della condivisione, dello stupore, del non previsto, della grazia; insomma due normali giornate di pellegrinaggio il 19 e 20 dicembre con la confraternita a Roma.

Chiara Leone